L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un grande libro .. Un grande Carver. E' utile non solo per capire la sua produzione, ma anche il Carver "uomo" e "scrittore" .. E il suo rapporto con la parola ..
Più che uno strumento per chi cerca suggerimenti sulla scrittura creativa è un utile complemento per capire meglio le opere di Carver e lo spirito che le ha animate. Spunti interessanti.
Ho acquistato il libro con la convinzione di essere in cerca di consigli per migliorare la mia scrittura creativa, ma leggendolo ho capito che nella realtà cercavo di capire meglio Carver, come scrittore e come uomo. Devo dire che ho trovato sulle pagine de "Il mestiere di scrivere..." tutto ciò che cercavo nella realtà e ciò che credevo di cercare. Un bel libro, lo conservo sul comodino e ogni tanto ci torno su, con il piacere di rileggere alcune righe capaci di tradursi in una sorta di bussola nel mare della scrittura creativa. Bello, lo consiglio a tutti quelli che hanno bisogno di capire cosa sono i trucchi dello scrittore, ma non solo quelli da mettere in pratica, soprattutto quelli da evitare.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
recensione di Cassini, M., L'Indice 1997, n.10
Riponendo sul comodino il libretto di Raymond Carver recentemente uscito nella collana "Stile Libero" di Einaudi si ha l'impressione che in fondo la sua parte più interessante sia proprio quella che avevamo iniziato a leggere con più diffidenza. Si tratta di una trentina di pagine che raccolgono la trascrizione integrale di una lezione che Carver tenne nel marzo del 1983 presso il prestigioso Iowa Writers' Workshop (il corso universitario di scrittura creativa che lo stesso Carver da giovane aveva frequentato come allievo), pagine che costituiscono forse il vero cuore della raccolta.
In questa "lezione di scrittura creativa" è facile avere una sensazione di spaesamento, dal momento che assistiamo ai commenti e suggerimenti di Carver, e alle discussioni che ne derivano con i suoi allievi, basati su racconti - quelli degli studenti stessi - che non abbiamo letto e che vengono indicati nel testo solo con il titolo o il numero di pagina, o con l'inizio del capoverso. Insomma, è come trovarsi in un'aula universitaria proprio nel vivo di un dibattito di cui però abbiamo perso le premesse perché magari ci eravamo attardati a finire una sigaretta in corridoio. Qui lo scrittore si rivela particolarmente preciso, meticoloso quasi all'eccesso, chirurgico: si sofferma non solo sulla struttura, la forma, la trama generale delle storie, ma su singole parole, aggettivi, verbi, fino a discutere animatamente su dettagli apparentemente insignificanti. Scava insomma, così come amava dire della sua stessa scrittura, "non solo fino all'osso, ma addirittura fino al midollo".
Eppure, superato lo smarrimento iniziale, queste pagine danno davvero al lettore la sensazione di trovarsi nel mezzo di un processo creativo, cosa di cui Carver - sia attraverso i suoi saggi sulla scrittura (alcuni dei quali, bellissimi, sono inclusi in questa antologia) sia nella produzione narrativa e poetica - sembra sempre voler rendere partecipi i suoi lettori. Ritroviamo, leggendo i consigli che Carver dà ai suoi allievi, quello stesso indugiare (potremmo dire addirittura inciampare) che a volte nei racconti gli fa scrivere frasi memorabili - e tipicamente carveriane - del tipo: "Perché non ballate ragazzi, decise di dire, e poi lo disse: 'Perché non ballate?'"; oppure: "Restava qualcosa, che non riusciva a dire? Ci provò, poi smise"; o ancora "Disse: 'Soltanto una cosa voglio ancora dire'. Ma poi non riuscì a pensare cosa mai potesse essere".
Ci pare di partecipare all'atto stesso della creazione, o quantomeno di essere presenti, da lettori, al momento in cui la volontà - o anche solo la vicenda - dei personaggi delle sue storie si viene formando. E allora improvvisamente ci viene in mente cosa significa essere scrittore, cosa veramente vuol dire quel "mestiere" cui fa riferimento il titolo del volume. Di problematiche legate al mestiere sono piene le pagine delle prime due sezioni del libro, "Sulla scrittura creativa" e "Occasioni", dove sono raccolti i saggi in cui Carver ricorda le vicende ormai quasi leggendarie della sua vita prima, durante e dopo il successo letterario, i suoi maestri e gli episodi chiave che lo portarono a voler scrivere; la difficoltà di riuscire a sopravvivere con i magri proventi delle prime, rare pubblicazioni; i mille mestieri svolti per potersi permettere il lusso di scrivere di notte; e i ricordi legati a questa o quella poesia, questo o quel racconto. Più slegate, forse meno attinenti con il senso stesso di questo libro, appaiono invece le ultime due sezioni: le testimonianze (tra cui quella pur interessante di Jay McInerney, allievo di Carver alla scuola di scrittura creativa) e i cinquanta esercizi di scrittura, piuttosto arbitrari, basati sulle opere di Carver, ma non ideati da lui.
In definitiva, un libro certamente imperdibile per chi ha amato il Carver di "Cattedrale, Blu oltremare" o di "Voi che non sapete che cos'è l'amore", ma che soffre forse di una certa mancanza d'identità.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore